Trento, 23 maggio 2005
MARCO BOATO: L’UNIONE ANCHE NEL PROPORZIONALE
«STOP ALLE SINGOLE LISTE, COSI’ SI SUPERANO I LITIGI»
Intervista a Marco Boato, da l’Adige di lunedì 23 maggio 2005
Marco Boato una soluzione ce l´ha per aiutare il centrosinistra a superare l´immagine di litigiosità e polemica continua, che anche in questi giorni sta dando a livello nazionale, dopo il no della Margherita alla lista unitaria (con Ds e Sdi) alle prossime elezioni politiche. Il deputato dei Verdi propone - come ha suggerito in questi giorni al presidente nazionale del suo partito, Alfonso Pecoraro Scanio - che anche per la quota proporzionale (per l´elezione del 25% dei deputati) si presenti la lista dell´Unione invece di tutti i simboli dei partiti che compongono la coalizione.
Onorevole Boato, quale effetto avrà sulla coalizione la decisione della Margherita nazionale di dire no alla lista unitaria?
Mi pare si sia aperta una disputa esagerata, che è soprattutto simbolica ed ideologica. La Margherita nazionale condivide la necessità di mettere insieme tutti sul maggioritario (al Senato e per il 75% dei seggi della Camera) con l´Unione, ma per la quota proporzionale, di fronte al progetto della lista unitaria Margherita, Ds e Sdi, voluto da Prodi, ha detto no perché ritiene che sia più facile, mostrando il suo simbolo, diventare punto di riferimento di un elettorato moderato che in passato ha votato il centrodestra.
Ma questa decisione ha avuto l´effetto di indebolire la leadership di Prodi.
Il rischio c´è. Se Rutelli, come leggo sulla "Repubblica", ha bisogno di dire che «Prodi resta il leader», significa che la leadership non è così salda.
E ciò preoccupa tutta l´Unione.
Per questo è necessario ricomporre il quadro. Quando alle Europee fu proposta la lista unitaria, è vero che fu un´utile operazione di semplificazione, ma si appropriò del simbolo dell´Ulivo pur non comprendendo tutte le forze dell´Ulivo. I Verdi ne sono fondatori ma non facevano parte della lista. Uniti nell´Ulivo ebbe un buon risultato, ma non eccezionale, e il giorno dopo le elezioni gli europarlamentari si divisero in tre gruppi diversi.
Quindi la lista unitaria non è la strada per semplificare il quadro e rafforzare il centrosinistra?
Io penso, anche alla luce delle polemiche di questi giorni, che ci sia un modo per tagliare la testa al toro: anche nella quota proporzionale, come nel maggioritario, gli elettori dovrebbero trovare la lista dell´Unione e basta, non più i singoli partiti del centrosinistra, in questo modo la coalizione non rischierebbe neppure di perdere i voti delle liste minori, che non dovessero raggiungere il 4%.
Ma in Trentino, ad esempio, la Margherita non sarà certo disposta a rinunciare al suo quasi certo deputato. Non crede?
È chiaro che in Trentino Alto Adige il candidato dell´Unione sarà della Margherita, come è presumibile che in Emilia ce ne saranno di più di Ds e Rifondazione. Ma temo che la mia proposta non farà strada.
Anche in Trentino l´Unione dovrà comprendere Rifondazione e Italia dei valori?
Certo, sono favorevolissimo anche se c´è chi (la Margherita, ndr) non vuol sentire. La presenza di Svp e Patt nell´alleanza non sono alternativi al Prc.
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